Oggi viviamo un’epoca di cambiamenti accelerati e anche la mobilità è oggetto di essi. Esistono oggi quattro simultanee tecnologie che stanno cambiando il mondo automobilistico tra cui i motori elettrici, i servizi di condivisione, la connettività e la guida autonoma. La combinazione dei quattro fattori porta a una vera rivoluzione. Questa rivoluzione ha, come sempre accade, lati positivi e negativi che provo di seguito ad analizzare.

Rimac C-Two, la supercar con guida autonoma, intelligenza artificiale, e propulsione elettrica – Fonte : Flickr

PROBLEMA TECNOLOGICO – Il livello 3 potrebbe essere quindi quello che andrà a interessare il futuro prossimo, si parla di 2020, in cui il pilota è pronto a riprendere il controllo quando richiesto, ma l’auto potrà guidarsi in autonomia. L’ambiente urbano è sicuramente molto complicato, ci sono incroci, semafori e se si considerano anche le interazioni dei pedoni ci vogliono algoritmi molto complicati, ancora in fase di sviluppo, rispetto ad un contesto autostradale.

SICUREZZA: LA STATISTICA – Veniamo al punto centrale, ovvero quello che le persone pensano di una macchina che si guida da sola in termini di sicurezza. Le vetture a guida autonoma saranno più sicure?  Gli esperti sottopongono dei dati statistici raccolti dall’Ente Americano Autostrade (NHTSA) che affermano come più del 90% degli incidenti stradali sia imputabile a un errore umano, non a cause meccaniche.

Teoricamente la tecnologia di guida autonoma può salvare migliaia di vite prendendo decisioni sulla strada più velocemente di quanto gli esseri umani siano in grado di fare ma se dovessimo avere in strada veicoli autonomi e non autonomi tale statistica sarebbe da rivalutare.

Facciamo un esempio, Il 18 marzo 2018, a Tempe (in Arizona), una donna in bicicletta è stata investita e uccisa di notte da un’auto a guida autonoma di Uber. Sul veicolo, che viaggiava in modalità autonoma, era presente un pilota, che però pare fosse distratto e perciò non è riuscito a evitare lo scontro. Una prima relazione sull’accaduto sembra indicare il software in dotazione al veicolo – una Volvo XC90 – il principale “colpevole” di un incidente sul quale è comunque ancora in corso un’indagine per accertare le cause. Per più info cliccate qui.

Uber Self Driving Volvo – Fonte : Wikipedia

HACKER – Un altro punto che merita una riflessione interessa il sistema informatico che dovrà connettere più veicoli, permettendo di entrare in comunicazione fra loro e con l’infrastruttura, mentre sono in strada. Questa complessa ragnatela di connessioni può essere sviluppata in due direzioni: con la comunicazione tra veicolo e veicolo, oppure tra il veicolo e l’infrastruttura. I protocolli dovranno essere iper-sicuri e protetti altrimenti si assisterà ad una strage. Pensate se un hacker riuscisse a inserirsi nel sistema e a direzionare a proprio piacimento le vetture in strada, potrebbe portare al rapimento dei passeggeri, al pericolo o alla morte delle persone a bordo.

Connessioni della guida autonoma – Fonte : Flickr

I COSTI? – Tutte le parti di queste auto, tra cui i sensori, devono essere più durevoli per essere sicuri, questo comporta maggiori costi di costruzione. Per ridurre questo si può seguire l’esempio di Tesla che propone l’acquisto dell’auto ma il proprietario può condividerla nelle ore che non la utilizza recuperando con il noleggio il costo iniziale e di gestione.

LAVORO – Nuovi posti di lavoro si creeranno mentre si sviluppa la tecnologia, lavori ancora da scoprire così come è avvenuto in ogni rivoluzione industriale per la creazione e gestione di strade intelligenti ma potrebbe esserci la perdita del lavoro per chi guida taxi, auto tipo Uber e Lyft, camion, bus, mezzi dei corrieri, dei vigili del fuoco, ambulanze, tagliaerba, trattori, mezzi agricoli che potranno lavorare senza la presenza del pilota.

Secondo me, arriveremo presto a vedere nelle nostre strade auto a guida autonoma ma il massimo livello che per il momento si potrà raggiungere sarà il 3 poiché implica la presenza del pilota che deve comunque restare vigile, anche per la fiducia che ognuno li dà, e potrà prenderne il controllo in qualsiasi momento.

A presto.

Mattia Cerbino